Hai mai pensato a come proteggere un’ idea? E con la tua hai già pensato a tutelarti?
Hai pensato a come proteggere la tua soluzione prima di tutto?
Se vuoi conoscere la strada piú veloce, economica e sicura per proteggere la tua idea, invenzione o scoperta allora leggi fino in fondo perché oggi vediamo cosa fare e a chi rivolgerti per non essere ingannato.
Grazie a quello che ti diró, sarai in grado di decidere e valutare da solo e senza l`aiuto di consulenti in protezioni, società specializzate se vale la pena depositare un brevetto e quale cifra investire.
Anche a te, aspirante startupper e aspirante imprenditore, mentre sei preso con i tuoi studi universitari ti sará capitato di informarti magari online su come proteggere la tua idea.
Perché questo è il primo passo.
Ancora prima di parlarne con qualcuno del tuo business milionario, hai trovato online un modulo precompilato, il famoso “disclaimer” che ti tiene a riparo dal pericolo che qualcuno possa diffondere o peggio copiare la tua preziosa idea.
Poi se usiamo la parola inglese “disclaimer” tutto ha un valore piú alto.
Se peró, come me, sei ancora un pó indietro allora leggi qui: Disclaimer
Ti sei mai chiesto se è il caso di depositare un brevetto?
O meglio che cos’è un brevetto.
Cosa si intende per modello di utilità e come vanno eseguite le ricerche di anterioritá?
E soprattutto, quanto costa depositare il tuo brevetto?
Non so te ma tutti questi interrogativi non fanno che aumentare i dubbi e credo anche che possano allontanarti dal tuo reale obiettivo: fondare la start up e farla funzionare.
Tutta questa terminologia cosí sofisticata e complessa.
Questo è il testo di uno dei moduli standard che puoi trovare facilmente online sul famoso “disclaimer”:
Tutti i contenuti (testi, immagini, grafica, layout ecc.) presenti in questo documento appartengono ai rispettivi proprietari.
La grafica, foto, video ed i contenuti, ove non diversamente specificato, appartengono a ……………………
Testi, foto, grafica, materiali inseriti nel proprio documento non potranno essere pubblicati, riscritti, commercializzati, distribuiti, radio o video trasmessi, da parte degli utenti e dei terzi in genere, in alcun modo e sotto qualsiasi forma salvo preventiva autorizzazione da parte dei responsabili della ………………..
I contenuti offerti del documento della ………………. sono gratuiti, redatti con la massima cura/diligenza, e sottoposti ad un accurato controllo.
La ………………, tuttavia, declina ogni responsabilità, diretta e indiretta, nei confronti degli utenti e in generale di qualsiasi terzo, per eventuali imprecisioni, errori, omissioni, danni (diretti, indiretti, conseguenti, punibili e sanzionabili) derivanti dai suddetti contenuti.
Copyright © …………….. . Tutti i diritti riservati.
E’ proibita la riproduzione, anche parziale, in ogni forma o mezzo, senza espresso permesso scritto dell’autore.
Tu che hai capito?
Questo testo dovrebbe proteggerti?
E smettila di pensare che il tuo prodotto sia diverso.
Il tuo servizio è particolare.
E proprio per questo ti serve una protezione.
Sei completamente all’ oscuro di cosa significhi lanciare una start up perché sino ad oggi hai fatto altro nella vita e quindi ti suggerisco di ascoltare come posso aiutarti immediatamente.
Ci puoi riuscire anche te a creare una start up di successo perché questi pensieri li avevo anche io all`inizio della mia carriera ma nel tempo ho capito dove porre la mia attenzione e su cosa fare in ogni momento. Prima cosa evitare i problemi e le cose inutili.
E poi ci sono le procedure lunghe e costose.
E poi, quanto tempo ci vuole prima che tu faccia soldi dal tuo brevetto?
Come hai giá potuto testare da solo, le start up e quindi gli aspiranti imprenditori come te dispongono di poco denaro inizialmente e proprio per questo il rischio è quello di imbattersi in un ladro di idee o in grosse realtà aziendali che possono velocemente immettere nel mercato la tua soluzione mentre sei li che decidi cosa fare.
Quindi come puoi procedere?
A chi ti devi rivolgere?
Intanto, per ulteriori informazioni guarda il sito del ministero: http://www.uibm.gov.it/
Una volta completato tutti i moduli, scritti in linguaggio incomprensibile come “disclaimer” puoi fare domanda all’UIBM.
Ti avevo avvisato che occorre imparare parole e sigle strane: Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM). Ci sono altri termini che rappresentano la bibbia altrimenti qualche parassita ti ruberà tutto.
Leggi un pó qui e fammi sapere se li conosci.
Modulo A, come compilarlo.
Classificazione IPC
Classificazione USPC
Classificazione ECLA
Brevettazione alternativa
Patent Box
Ti sei mai chiesto perché gli esperti usano questo linguaggio incomprensibile?
Perché le società di deposito brevetti si rifugiano dietro complesse procedure?
Sono modi per ipnotizzare e spaventare l`aspirante startupper o imprenditore ad “investire” in qualcosa di inutile per adesso e ora ti mostro perché.
Ma allora perché tutti gli startupper o aspiranti tali fanno questo inultile passo?
Il motivo è semplice, la cattiva informazione o quella sbagliata che opportunamente viene trapiantata negli imprenditori del futuro con lo scopo di muovere soldi.
Questi strumenti dovrebbero proteggere le start up nella tutela della proprietà intellettuale, permettendo di conseguenza di alzare le barriere di accesso allo stesso business contro i competitor futuri.
Infine le protezioni renderebbero le start up più appetibili per chiunque abbia interesse ad investire come gli investitori professionali.
Questi sono i motivi per cui, società di consulenza legale, brevetti ecc … ti dicono di fare per evitare una catastrofe.
Poi c’è il mondo reale del business.
Tutti i rischi, pericoli, le cose non dette del tuo settore e che la concorrenza appositamente riesce a bypassare grazie all`aiuto di legali ed esperti in brevetti appunto. Magari sono pure gli stessi che poco prima ti hanno venduto la consulenza.
Attenzione!
Lo scopo di questi “consulenti terroristi” è parlare in gergo, rendere le procedure difficili ai tuoi occhi per aprire una ferita che possa sanguinare e quindi richiede di essere curata.
Il loro focus è non farti pensare.
Non vogliono che tu sia autonomo nelle tue scelte.
Al contrario, dovresti accumulare conoscenze.
Migliorare la tua capacità imprenditoriale e imparare da chi sviluppa start up.
Scoprire i segreti e applicare formule e metodi pratici che ti portano immediatamente a verificare in prima persona se quello che viene detto è vero.
Ad esempio, hai provato a testare la tua idea?
Sei sicuro che funzioni?
Hai un mercato abbastanza grande?
Come pensi di trovare i clienti?
Quante vendite hai giá fatto?
Anche tu, studente universitario, dipendete stufo del posto fisso o professionista deluso del tuo settore puoi riuscirci se hai un metodo.
Ad esempio, guarda come ci è riuscito uno studente universitario mentre portava avanti i suoi studi (Lo startupper di successo)
Pochi minuti fa, uno startupper “deluso” da questo mondo delle protezioni mi scrive attraverso linkedin dopo che ha letto il mio articolo sugli incubatori parassiti (Perché gli incubatori di startup non funzionano?) e sull`inutilità di ricorrere all’ inizio alle protezioni.
Ti condivido la sua esperienza diretta.
Questo startupper che io definisco “deluso” perché ha toccato con mano quello da cui ti sto mettendo in guardia sin dall`inizio. Anche tu vuoi cercare una vendetta?
Se anche te sei nella fase iniziale della tua idea imprenditoriale, non devi cadere nella trappola di buttare il tuo denaro in cose che non ti servono adesso.
Ti hanno mentito, mandandoti nel panico e facendoti credere che qualcuno possa copiarti.
In questo modo ti vengono venduti inutili servizi:
- Consulenze legali
- Depositi di brevetti
- Domande per marchi
Ma il peccato mortale è quello che questi accorgimenti non ti proteggono nella maniera piú assoluta. Conosci la storia dei Ferrero Rocher? (Quanto sei al sicuro dalla concorrenza)
Certamente anche tu avrai gustato questi fragranti cioccolatini ripieni di una soffice crema e un cuore di nocciola e wafer!
L’ipocrisia dei consulenti terroristi ti spinge a separarti dal tuo denaro:
“C’era un tempo in cui uno sciocco e il suo denaro si separavano presto, ma ora accade a tutti”
Adlai Stevenson
Gli hai chiesto se questi guru, mettono in pratica quello che dicono?
Sono un esempio con i loro brevetti o li vendono soltanto?
Ti sará capitato, come a me, di recarti in palestra e avere qualcuno dello staff in sovrappeso, accetteresti di farti fare un programma in sala pesi?
Oppure accetteresti il segreto per diventare ricchi da un barbone?
Ti faresti indicare una dieta da uno specialista con piú di 40 chili di sovrappeso?
Da parte tua, quello che devi fare è verificare se la tua idea funziona.
Dimostrare che hai un mercato.
Vendere ai primi clienti.
E migliorare la tua soluzione prima di vendere al resto del mercato.
La tua offerta deve essere di interesse per i clienti e basta pensare a protezioni perché come hai visto, oltre a sprecare soldi, ne devi mettere altrettanto per consulenze legali dopo che ti hanno copiato e derubato da qualche fuorilegge.
Se adesso ti stai chiedendo: “Marco, ho capito ma cosa devo fare?”
Ecco ció che tutti gli startupper di successo fanno prima di fare tanti soldi:
- Sono in grado di offrire una soluzione utile e solo loro
- Associano a questa soluzione un brand
- Sono focalizzati solo su questa soluzione (prodotto o servizio che sia)
- Producono vendite consecutive sullo stesso cliente (interessa molto all`investitore)
- Generano tanti potenziali clienti da fonti e strategie diverse di marketing
- Ripeto, hanno un solo focus ovvero vendere la soluzione a tanti potenziali clienti
Se pensi che tutto questo sia difficile da realizzare e vuoi prendere delle scorciatoie, fa pure e accomodati nell’orribile verità:
il 90% delle start up muoiono in 3 anni!!
E devi anche sapere che quasi tutte queste sono passate da protezioni, patti di non concorrenza, tutela legale e il tuo famoso “disclaimer”.
Ancora non ti ho svelato come evitare di subire anche tu un olocausto da parte di società di consulenze o esperti in tutela legale.
Ecco le 2 chiavi che hai per proteggere la tua start up, business e impresa:
- Crea un tuo brand riconoscibile e unico
- Aumenta le tue competenze
Anche tu sei in grado di usare queste due chiavi se sai come fare.
Se decidi finalmente di renderti autonomo da consulenze legali e lasci perdere gli inutili brevetti.
Ora ti dimostro quanto detto con degli esempi di imprese di successo che certamente conosci.
Apple per te è un brand?
Certamente si mi risponderai ed in effetti hai ragione.
Le competenze di Apple sono facilmente copiabili?
Certamente no, nemmeno Samsung ci è riuscita ed infatti ha i propri profitti in calo del 39% e per il quinto trimestre consecutivo sta perdendo quote di mercato.
Come vedi non è un discorso di denaro perché Samsung ne ha comunque tanto a disposizione.
Al contrario se sei l’ unico che ha determinate competenze, difficilmente puoi essere copiato.
Renditi indispensabile per il tuo cliente, risolvigli un grande problema che lo tormenta e tu con la tua start up sarai sempre il suo salvatore!
Piú questo problema è esteso e colpisce milioni di persone e piú il tuo business è grande e appetibile dagli investitori.
Per evitare che tanti altri aspiranti startupper, aspiranti imprenditori possano cadere in questa trappola del brevetto, contribuisci anche te a cambiare il sistema delle start up condividendo subito il post, perché questo è un modo per rendere piú profittevole il settore delle nuove imprese.
Provo a chiedere a te che mi sei sembrato molto preparato,visto che da ignorante in materia mi sono perso nei meandri burocratici!
Se io volessi proteggere il nome di una compagnia aerea virtuale (Per la simulazione di volo on line),non simile o riconducibile ad una reale,senza scopo di lucro o commerciale,come dovrei fare?
Grazie per il tuo tempo.
Ciao Remo!
La tutela di protezione è di impedire ad altri che non hanno avuto la concessione durante il periodo di validità di realizzare la stessa invenzione (o utilizzare un nome) e trarne un profitto.
Ora la domanda, piú che come fare col nome, dovrebbe essere: “ne vale la pena proteggere il nome” della tua compagnia virtuale dal momento che non ci vuoi fare soldi?
Te lo dico perché comunque tu per proteggere questo nome, ne devi tirare fuori e non pochi…
Le procedure ad ogni modo sono sempre le stesse.
Puoi rivolgerti ad un consulente o fare domanda direttamente te…
Io non ne vedo la necessitá ma se un giorno doversi cambiare idea sulla tua compagnia virtuale e vuoi provarci a fare soldi, allora ti suggerisco:
http://successostartup.it/successo-protezione-legale/
A questo link, trovi il mio corso “Successo Protezione Legale” che ti aiuta a comprendere se vale la pena proteggere un nome…
Ciao Marco complimenti per l’articolo “un GRANDE” ho un idea molto semplice da realizzare e non ci vogliano grandi investimenti ne da parte mia ne da chi lo realizzerà, ma voglio proteggere l’idea per poi farlo presente a delle aziende di competenza,
Mi potresti consigliare come fare i primi passi? Grazie anticipatamente
Ciao Francesca,
piacere di conoscerti!
Il mio consiglio é uno solo: testa la tua soluzione prima di proteggerla perché potrebbe non essere necessario.
Il rischio grande é sprecare soldi per un qualcosa che nessuno vuole.
Ad ogni modo ho scritto uno speciale report gratuito “Brevetti, fermiamo il massacro” nel quale spiego come compiere i primi passi e da chi occorre difendersi per non farsi fregare la propria idea.
Ecco il link diretto:
http://successostartup.it/scarica-report-brevetti/
Buona lettura,
Marco.
Ciao,innanzitutto complimenti per l’articolo
Ti volevo chiedere un consiglio a proposito di un’idea che ho avuto nella mia azienda alimentare di cui non posso fare il nome ma comunque importante a livello nazionale che fa parte di un gruppo a livello mondiale….
3 anni fa ho avuto un’idea ,l’ho esposta ad un responsabile che ne ha visto le potenzialita’,si trattava di un sistema di pulizia per dei macchinari per la miscelazione di polveri ….abbiamo fatto delle prove con attrezzature che avevamo in azienda e poi accertato che funzionava si e’ fatto un investimento per creare l’impianto che oggi funziona alla grande e che ha portato a ridurre i tempi di pulizia del 50 % con molti benefici per l’azienda e anche per gli operatori che la eseguono…..alla fine sono arrivati i complimenti del responsabile che ha definito eccellente il tutto ed anche un piccolo premio in denaro….tutta la trafila dei test l’ho seguita io personalmente su invito dei responsabili per cui ho potuto esprimere in concreto tutte le mie competenze in base alla mia esperienza di lavoro su quelle macchine maturate in 25 anni …..l’azienda che ci fornisce i macchinari non ha questo sistema di pulizia ho paura che in futuro possano utilizzare il mio sistema per tutti i loro macchinari,premetto che si puo’ applicare anche ad altri macchinari che lavorano con le polveri come ho gia’ fatto fare su altre postazioni nel mio reparto di lavoro……non sono ingegnere ho fatto solo la 3 media ma so bene come si comportano le varie polveri nei macchinari che usiamo per questo le mie idee finzionano per la teoria al 70% ,quasi una certezza ,poi comunque bisogna fare delle prove pratiche ed ottimizzare poco alla volta l’impianto….
Alla fine pensavo che a me personalmente rimane ben poco a parte il piccolo premio in denaro e la grande soddisfazione personale …..pensavo ad un brevetto gia da tempo ma non so se sia fattibile e quanto denaro serva per attuarlo…..poi ho fatto altre cose meno importanti come attrezzi di pulizia specifici e che non esistono in commercio…..
Scusami se mi sono un po’ dilungato un po’ …..
Grazie attendo tua risposta…..
Marco….
Ciao Marco,
piacere di conoscerti!
Dunque, tu hai seguito proprio quello che è il mio metodo per verificare davvero e nel mondo reale se una soluzione (nel tuo caso un sistema di pulizia per dei macchinari per la miscelazione di polveri) ha un senso di esistere.
Hai fatto tutto in maniera perfetta e anche nella sequenza giusta:
1) idea
2) verifica del problema
3) chi ha il problema
4) testare nella pratica la soluzione
I benefici di cui mi parli ne sono la dimostrazione: “ridurre i tempi e quindi i costi di pulizia del 50 %”.
Inoltre migliori anche il lavoro degli operatori, quelli che io definisco gli “influenzatori” ovvero coloro che non sono i clienti diretti della soluzione ma ne traggono beneficio dall’utilizzo.
E per questo successo, Marco, come vedi non occorre essere ingegneri ma la tua particolare attenzione per il tuo lavoro, ti ha portato a vedere quello che i vari manager della tua Company non potevano vedere.
Cosa fare adesso?
Secondo me, pensare di proteggerti con un brevetto a te intestato, non è la soluzione.
Per 2 motivi principali:
1) il prototipo è già funzionante e l’azienda fornitrice potrebbe dimostrare facilmente che l’ha prodotta prima del brevetto
2) senza l’azienda presso cui lavori, te non avresti potuto testare
A questo punto, cercherei di trovare un accordo con l’azienda che effettivamente vi fornisce il sistema di pulizia dei macchinari, di sviluppare il prodotto dal punto di vista commerciale.
Per fare questo, adesso, secondo me ti serve un piano di sviluppo dove occorre fare precisamente:
1) verificare che non ci sia già un brevetto uguale
2) creare un nuovo brand
3) definire il profilo dei clienti che potrebbero utilizzare la soluzione
4) entrare in produzione per vendere
Comprendo che ora devi fidarti dell’azienda fornitrice ma al momento non vedo altre alternative.
Piuttosto, investirei il “premio” in denaro che ti è stato riconosciuto, per realizzare il progetto da presentare a questa azienda.
Al tuo successo,
Marco.
Marco complimenti per quanto scrivi,
avrei pero’ una domanda alla quale non ho trovato risposta: se sono depositario di una idea che ritengo buona ma necessito di un ingegnere informatico per metterla a terra, come posso tutelarmi dalla possibilita’ che, condividendola con potenziali candidati collaboratori, questi poi me la rubino?
Il famoso disclaimer in questo caso sarebbe utile?
Grazie in anticipo e un saluto
Giulio
Ciao Giulio,
grazie per i complimenti!
Ecco il mio punto di vista.
Quello che il sistema brevetti e l’ufficio europeo non dice è che l’invenzione brevettata o protetta è uno stimolo a riprodurla.
Lo stato vuole che l’informazione su come produrre l’invenzione diventi pubblica affinché scaduto il termine di validità della protezione, scaduto il monopolio, chiunque può produrla.
Per cui se il tuo consulente ti ha detto:
“ormai hai brevettato, ed è tutto segreto”
Ti ha detto una grossa fregatura.
Tranne il piccolo periodo iniziale che ti viene concesso, poi non c’è segreto alcuno.
Per cui, il tuo concorrente, il consulente sleale, la multinazionale o i cinesi, come fanno a capire il funzionamento della tua protezione legale se non possiedono il prodotto o il prototipo?
Il trucco è andare a prendere la protezione brevettuale visto che per essere concessa, la protezione deve avere dei requisiti:
1. Essere nuova
2. La ricetta completa per costruire e realizzarla
Per cui se adesso ti stai chiedendo:
“ma se svelo al mio concorrente come funziona,
ovvero la tecnologia che ho inventato,
lo aiuto a copiarmi?”
Certamente SI!
Perché questo è l’obbiettivo dello stato ovvero assecondare che sia facilitata la copia della tua protezione alla scadenza della stessa. Molto spesso non si aspetta nemmeno la scadenza.
Ecco perché in giro trovi dei prodotti che sembrano uguali all’originale e coesistono nello stesso mercato.
Di fatto il brevetto non protegge il prodotto ma l’invenzione che abilita il prodotto a svolgere una determinata funzione.
Tutto questo se hai già una qualsiasi forma di protezione legale (brevetto o altro).
Nel caso contrario invece, il disclaimer può tutelarti da potenziali collaboratori?
Giulio, se già con il brevetto non sei protetto…figurati senza!
Michele. buongiorno inanzitutto complimenti per questo sito. tratta argomenti interessanti e utili. Dunque vorrei sapere gentilmente se esiste una soluzione efficace sicura e sopratutto non troppo costosa per mettere al sicuro un idea di un progetto . dato che non si e sempre sucuri di dare in mano le propie idee ad un professionista ideatore. ho sentito dire che si potrebbe registrare alla camera di commercio. ma questo comporta sottoporre tutto il.progetto ? se mi da qualche consiglio ne sarei molto grato grazie. attendo vostre notizie.
Buongiorno Michele e grazie per il tuo apprezzamento.
Più protezioni, più sicurezza!
Siamo ossessionati da ogni forma di difesa e abbiamo talmente paura che qualcuno ci possa rubare un’idea che siamo disposti a provare, cercare qualsiasi soluzione, e a credere a consulenti legali, ufficio europei o camera di commercio. Tutti senza scrupoli.
Bombardati da informazioni ingannevoli, compriamo ogni tipo di consulenza legale, paghiamo le tasse sui brevetti o acquistiamo servizi farlocchi dalle camere di commercio del territorio.
Senza sapere che per la maggior parte di queste cose, non servono a niente se non farci sprecare soldi.
Senza accorgerci che la chiave che ci serve, è già nelle nostre mani.
Michele, hai usato una parola che rappresenta la tua chiave: “soluzione”.
Quello che devi fare adesso, è verificare se la tua soluzione risolve un grosso problema (esigenza), per qualcuno (cliente) tanto che è disposto a pagarti (cliente). Quindi, devi passare alla pratica senza pensare a proteggerti per 2 motivi sostanziali:
1) le idee non valgono nulla ma quello che conta è come vengono messe in pratica
2) nessuno può copiare un’idea, possono essere copiati i prodotti o le aziende
E in ogni caso copiare, non è semplice.
Imitare un brand o un brevetto non è sinonimo di successo.
Altrimenti prova a copiare la Ferrari, riproducila uguale…
Oppure prova a copiare facebook, non copierai mai il suo segreto ovvero la commnunity (quella non si copia MAI, si fa).
Oppure prova a rimettere in produzione il cubo di Rubik (ormai il brevetto è scaduto e tutti lo possono commercializzare) e vediamo se fai tanti soldi.
Come vedi, copiare brand, prodotti o aziende è già complesso.
Copiare le idee proprio impossibile.
Per cui Michele, concentrati a verificare la tua soluzione, lo puoi fare anche se parti da zero e senza grossi investimenti iniziali…
Buongiorno,
Molto interessante il suo articolo. Avrei una domanda per capire come uscire da un impasse…
Siamo tre colleghe che lavorano in sanità da anni. Abbiamo un’idea che vorremmo sviluppare in progetto e realizzare ma, dal momento che per la realizzazione servono una cifra di rilievo e collaborazioni professionali,
dovremmo farci aiutare da consulenti per lo studio di fattibilità e poi richiedere un finanziamento europeo (previsto per il settore ma complicatissimo nell’accesso) dal momento che non abbiamo fondi da investire. Data la nostra pratica sappiamo già che quanto vorremmo offrire soddisfa un bisogno reale di una certa popolazione (ci lavoriamo quotidianamente) ma non abbiamo mezzi economici per realizzarla e temiamo che proponendola per lo sviluppo qualcuno con i soldi possa attuarla….
come uscirne? Grazie. Debora
Buongiorno Debora e piacere di conoscere lei e le sue 2 colleghe!
Come prima cosa, grazie per aver apprezzato l’articolo.
Prima di darti una risposta “centrata” e più utile possibile su come procedere, vorrei avere un approfondimento sul “bisogno” che intendete soddisfare.
Attualmente, nel mercato, questo bisogno è già colmato in qualche modo?
Intendo c’è già qualcuno che lo risolve, magari con soluzioni completamente diversa dalla Vostra?
Ad esempio, se ho il bisogno di viaggiare da Torino a Roma, posso decidere di prendere il treno Italo.
Ma anche il freccia rossa e quindi un competitor ma dello stesso settore.
Oppure posso soddisfare il mio bisogno con Flixbus, l’aereo, la mia macchina privata o bla bla car…che sono soluzioni alternative a Italo (quallo che ho scelto).
Quindi nel vostro caso, viene già risolto quel bisogno in qualche modo?
Marco Sabatiello.
Buon giorno Marco,
Sono Alessandro da rimini ho letto molti dei tuoi consigli e li ho trovati interessanti ma ho notato che si rivolgono piu a idee
un po intangibili cio che vorrei chiedere è se quello che dici riguarda anche linvenzione o la miglioria di un oggetto tangibile del quale io sono ingrado difornire un prototipo perfettamente funzionante?grazie per l attenzione
Ciao Alessandro,
il mio scopo è proprio quello di dare suggerimenti utili su errori che io ho commesso in maniera tale che altri aspiranti imprenditori possono evitare.
Grazie per il tuo apprezzamento.
Per rispondere alla tua domanda, il concetto è verificare questo triangolo: problema-cliente-soluzione.
Per cui se tu hai già un prototipo, quello che occorre fare adesso è verificare e soprattutto dimostrare che risolvi un problema specifico ad un target di clienti preciso con la tua soluzione (prototipo).
Ora se tu non avessi già il prototipo, cambierebbe poco perchè problema e clienti non sono in funzione di un prodotto fisico o servizio.
Se vuoi proteggerti dal sole, compri una crema solare giusto?
Invece NO. Te, come tutti noi compriamo l’effetto e il beneficio ovvero quello di non scottarsi, diventare scuri più velocemente, essere piacenti, giocare in spiaggia con gli amici, massaggiare la tua ragazza mentre sei sotto il sole….
Quindi Alessandro, verificare il mercato e i propri clienti è il primo step, indifferentemente che tua abbia solo l’idea o già un prototipo!
ciao prima i complimenti per le tue descrizioni approfondite apprezzo molto
ma se una non deve inventare nulla ma mettersi a vendere dei servizi online può comunque proteggere la sua idea e tutelarlo visto che nel mercato attualmente non ce questo tipo di progetto ?
grazie in anticipo
Ciao e grazie per il tuo apprezzamento.
Rispondo in maniera assolutamente diretta: SI!
Cosa devi fare per proteggerti?
Creare una community.
La migliore difesa al mondo: la community
Avere una community è una caratteristica che tutela la tua protezione da qualsiasi tipo di concorrenza.
Altro che protezione legale!
Nessuno, nessuno, nessuno e nessuno puó rubarti una community.
Questo vale piú del tuo brevetto.
Associa quindi la protezione alla tua community!
Perché mai un utente dovrebbe utilizzare un prodotto Y se tutte le persone con i suoi stessi interessi già usano il prodotto X e sono soddisfatti del valore che lo stesso offre?
Non c’è ragione, anzi, questa situazione, genera costi di cambiamento molto elevati, ovverosia dei costi aggiuntivi che qualsiasi concorrente deve sostenere per convincere i clienti a cambiare le loro preferenze. Ancora una volta vi è una stretta connessione con il brand, poiché è impossibile creare una community senza avere una piena conoscenza del cliente, dei suoi problemi e desideri.
Tale strategia é decisiva giacché consente agli inventori-imprenditori di creare una forte community, innalzando in tal modo delle barriere all’entrata in un settore ove il prodotto é facilmente copiabile. E non difendibile nonostante un brevetto.
Inoltre più gli utenti di una community utilizzano e consigliano il prodotto ad amici, più cresce la community e più divenivano gli stessi business a chiedere loro di poter entrare a far parte della piattaforma.
Ho definito per esperienza che la tua migliore protezione è la community e non un brevetto; questo perché la tua rivendicazione, la tua svolta del secolo non vale niente se non hai osservato e individuato un problema di molti.
Pensa a facebook.
Pensa a Google.
Pensa a tutti quelle idee dove alle spalle c’è una community, saranno impossibili da copiare.
Ciao e complimenti per il sito e le preziose informazioni.
Ho sviluppato un prodotto, già reale e già con ordini di acquisto confermati, che entrerà nel mercato a settembre.
L’idea é nata a gennaio e al tempo non risultavano brevetti coincidenti all’idea del prodotto ma la scorsa settimana, dopo un nuovo controllo, ho individuato due brevetti sostanzialmente uguali e corrispondenti al mio prodotto… uno depositato da una grande azienda in India e uno da una piccola società in Australia. Sono adesso preoccupato di incorrere in problemi con queste aziende ma il prodotto è quasi completato, sono già stati investiti parecchi soldi e non vorrei certamente mollare con ordini già acquisiti e confermati.
La prima domanda é: come é possibile che ci siano due brevetti sostanzialmente uguali? Sono del 2015 e del 2016.
La seconda domanda: sono depositati in Europa e Usa con estensione a molti stati inclusa l’Italia… cosa rischio concretamente se immetto il mio prodotto nel mercato comunque?
Come comportarsi?
Grazie mille!
Ciao Paolo,
sono orgoglioso che i miei contenuti sono apprezzati anche da te.
Per quanto riguarda il tuo prodotto, credo tu abbia fatto tutto alla perfezione per quanto riguarda la linea di verifica mercato, sviluppo commerciale e la pre-vendita.
Chiaramente una ricerca di anteriorità all’epoca, ti avrebbe molto probabilmente messo in guardia che qualcosa di molto simile era in fase di approvazione brevettuale.
Mi chiedi come sia possibile che ci siano 2 brevetti sostanzialmente uguali.
Ci sono 2 risposte:
1) potrebbero essere protetti in paesi diversi
2) hanno delle caratteristiche uniche che hanno permesso da qualche parte di distinguersi e quindi non essere uguali
Quando dici “sostanzialmente uguali”, non significa che lo siano.
Ora, per non incorrere in rischi di “plagio”, secondo me è meglio spiegare i dettagli del tuo prodotto ad un esperto legale in ambito brevetti e compararli con gli altri due già esistenti.
Solo dopo questa ricerca puoi avere la certezza che il tuo possa aprire un mercato nella maniera più tranquilla possibile.
Marco.
Marco grazie mille, apprezzo molto i contenuti e anche la rapidità e disponibilità nelle risposte! Ancora grazie.
I brevetti individuati sono depositati in una moltitudine di stati compresa l’Italia ma ho verificato non esserci la convalida in Italia con relativa trascrizione.
Specifico che si tratta di un brevetto d’uso che peraltro avevo escluso dal voler brevettare perché in realtà lo considero piuttosto indifendibile… ma forse mi sbagliavo.
Seguirò il consiglio e spero che la mancata convalida in Italia mi consenta quantomeno di procedere con l’iniziativa già ampiamente avviata…
Grazie
Paolo
Salve
grazie di aver creato questo spazio di approfondimento su un mondo per me sconosciuto, sono Silvia e lavoro da molti anni nel mondo della disabilità. Da un po di tempo sto pensando ad una macchina specifica che può migliorare se costruita e commercializzata la vita di molte persone con gravi patologie, ma io faccio un altro mestiere e non avrei intenzione di commercializzarla io; quindi le chiedo se è possibile e come rimanere agganciati all’idea originale (magari aiutando nella pubblicizzazione e nello spiegarne l’utilità) cedendo la propria idea ad un’azienda produttrice. Inoltre le chiedo se mi consiglia di rivolgermi ad aziende già consolidate nel settore o ad un’azienda giovane e interessata a svilupparsi?
Grazie anticipatamente del tempo che vorrà dedicarmi.
Silvia
Ciao Silvia,
a tua proposta ad un acquirente puó farti finire in tribunale.
Accade perché un`azienda che riceve una lettera, una e-mail o una qualche forma di
comunicazione contenente un numero di brevetto altrui, puó ritenere in futuro di
essere accusata di violazione di proprietà legale.
Proprio per questo, ha il diritto di chiedere al tribunale una sentenza di accertamento
che dichiari se effettivamente c`é un caso di violazione.
Quindi, una lettera che informi un potenziale acquirente del tuo brevetto potrebbe
dare come risultato un`azione legale da parte dell`acquirente nei tuoi confronti nel
caso in cui voglia fare un accertamento.
Al che, tu dovrai presentare reclamo per violazione di brevetto in una contro causa
essendo citato in giudizio per violazione di brevetto.
Gli acquirenti non solo hanno diritto di presentare la richiesta
per tale sentenza di accertamento ma è spesso nel loro interesse farlo.
Non solo, l’acquirente che sollecita la causa, sceglie il tribunale dove desidera ricevere
udienza. Dato che i casi di brevetto internazionali ricevono udienza presso tribunali
federali o di stato, possono essere portati ovunque lontano da te.
È negli interessi dell’acquirente (le grosse aziende lo fanno) portare il caso nel
distretto che sia più vantaggioso politicamente, e che sia più incline a presentare una
giuria compiacente dell’acquirente.
Ma perché gli acquirenti sono riluttanti a riconoscere la tua protezione legale?
Se spedisci il tuo numero di brevetto ad un potenziale acquirente, è improbabile che
riceverai una conferma di ricezione o una qualsiasi forma di riconoscimento.
Questo perché i tribunali solitamente assegnano il triplo del risarcimento per
violazioni note, in opposizione a violazioni accidentali.
Se metti l’acquirente al corrente del tuo brevetto e successivamente fai causa
all’acquirente per violazione, questo potrà pagare fino a tre volte tanto in risarcimento
di quanto non pagherebbe se non fosse stato a conoscenza del brevetto.
Rispondendo alla tua e-mail o lettera di presentazione del brevetto, l’acquirente
fornisce prova di essere a conoscenza del brevetto, e questa prova potrebbe essere
utilizzata contro di lui in tribunale.
Capisci ora perché le tue proposte finiranno nel vuoto?
Salve su di un oggetto già esistente ho ideato un nuovo progetto , adesso ho paura se iniziando la vendita del prodotto finale lo copiano come posso fare a renderlo mio il progetto ? Grazie a presto
Ciao Giuseppe!
La migliore difesa al mondo: la community
Avere una community è una caratteristica che tutela la tua protezione da qualsiasi tipo di concorrenza.
Altro che protezione legale!
Nessuno, nessuno, nessuno e nessuno puó rubarti una community.
Questo vale piú del tuo brevetto.
Associa quindi la protezione ( o il prodotto) alla tua community!
Perché mai un utente dovrebbe utilizzare un prodotto Y se tutte le persone con i suoi stessi interessi già usano il prodotto X e sono soddisfatti del valore che lo stesso offre?
Non c’è ragione, anzi, questa situazione, genera costi di cambiamento molto elevati, ovverosia dei costi aggiuntivi che qualsiasi concorrente deve sostenere per convincere i clienti a cambiare le loro preferenze. Ancora una volta vi è una stretta connessione con il brand, poiché è impossibile creare una community senza avere una piena conoscenza del cliente, dei suoi problemi e desideri.
Tale strategia é decisiva giacché consente agli inventori-imprenditori di creare una forte community, innalzando in tal modo delle barriere all’entrata in un settore ove il prodotto é facilmente copiabile. E non difendibile nonostante un brevetto.
Inoltre più gli utenti di una community utilizzano e consigliano il prodotto ad amici, più cresce la community e più divenivano gli stessi business a chiedere loro di poter entrare a far parte della piattaforma.
Ho definito per esperienza che la tua migliore protezione è la community e non un brevetto (o prodotto); questo perché la tua rivendicazione, la tua svolta del secolo non vale niente se non hai osservato e individuato un problema di molti.
Il grosso problema di creare una storia della tua protezione, un brand o una community in un mercato come l’attuale è che se normalmente competi con le
multinazionali, in situazioni in cui il prezzo è un elemento importante di scelta, non hai possibilità di proteggerti dalla pressione di queste aziende.
Se al contrario hai una brand, puoi essere almeno parzialmente protetto dalla pressione delle multinazionali che avviene in momenti di crisi.
Magari il mercato si restringe, ma quando un cliente ti cerca perché hai una chiara soluzione al suo problema ovvero sei percepito come la migliore, se non l’unica, soluzione del cliente, i margini possono rimanere sostenuti per te.
Quando le cose vanno bene, mangiano tutti.
Buongiorno Marco, spiego brevemente la mia situazione ho trovato un materiale A già brevettato che può essere utilizzato con una tecnologia nota B per produrre un oggetto C ad oggi nessuno fa A+B=C. Il tutto già provato industrialmente anche se l’azienda che potrebbe sfruttare C non vuole procedere perché non punta sui materiali tipo A. Premetto che in questo settore è impensabile pensare a startup o partire in proprio. A questo punto vorrei cercare qualcun’altro interessato promuovendo la mia intuizione, come posso proteggermi ed eventualmente svincolarmi dall’azienda?
Grazie
Ciao Claudio!
Ad esempio, immagina che il brevetto copra il design di una bicicletta, ma ciascuna
delle componenti della bicicletta ovvero le ruote, gli ingranaggi, i freni ecc … sono tutti
soggetti a brevetti separati di proprietà di altri.
Dopo aver acquistato il brevetto per il design della bicicletta, l’acquirente non possiede
ancora il diritto di costruire la bicicletta poiché questo comporterebbe la violazione dei
brevetti per le ruote, i freni e le altre componenti che coinvolgono brevetti la cui
titolarità è di altri.
Naturalmente, il miglior approccio se desideri vendere prodotti senza paura di violare
un brevetto è quello di acquisire tutti i brevetti che coprono i freni, le ruote e la
meccanica assieme al brevetto per il design della bicicletta.
Avendo a disposizione un portafoglio completo di questo genere, il produttore di
biciclette può quindi creare, commercializzare e vendere biciclette senza paura di
infrangere brevetti di proprietà di altri.
Ha inoltre la possibilità di chiedere ai tribunali di impedire che i concorrenti
costruiscano biciclette simili con componenti simili.
L’esempio della bicicletta è utile per comprendere in che modo si sovrappongono i
brevetti ma è, naturalmente, irragionevolmente semplicistico. Negli Stati Uniti, ci sono
oltre 500.000 domande di brevetto ogni anno.
Con tutti questi brevetti e domande non è fattibile che un acquirente possa acquistare
ogni brevetto senza che possa influenzare gli affari altrui.
La migliore protezione, per me si chiama creazione del brand e di una community.
Nelle risposte precedenti, sempre dello stesso articolo che hai appena letto, sono entrato nel dettaglio e proprio per questo ti suggerisco di leggerle con molta attenzione.
Marco Sabatiello.
Ciao Marco,
ho 50 anni e sono disoccupato da poco e nella vita ho sempre fatto tutt’altro di conseguenza per me questo è un mondo nuovo, da un po di tempo mi balena un idea in testa che ritengo sia buona e risponde a quasi tutte quelle caratteristiche che tu hai elencato in precedenza cioè:
Sono sicuro che funzioni.
Il mercato è molto ampio.
Come puoi notare mi manca la più importante cioè la messa in opera ecco per che ti scrivo, avrei bisogno di qualcuno con competenze in elettronica e App innanzi tutto e visto che hai nominato la community come funziona ? Spero tu possa aiutarmi.
Ciao Gian Luca,
da quello che mi descrivi al momento non ti serve affatto un esperto in competenze in elettronica o App.
Nemmeno focalizzarti in questo momento alla creazione di una community.
Entrambe le attività sono premature per la tua idea.
Quindi, sprecheresti solo del gran tempo e di conseguenza dei soldi.
Gian Luca, non vale nemmeno la tua percezione che la tua idea funzioni o abbia un ampio mercado.
Lo devi dimostrare con i numeri.
Eccoti cosa ti suggerisco di fare immediatamente, ecco i 7 step essenziali per verificare il mercato.
Guarda come in soli 7 passaggi puoi anche te verificare se hai un mercato.
Andiamo subito a scoprire da cosa sono composti questi 7 step essenziali:
1. Munisciti di una piattaforma online per intercettare e verificare i problemi che
vuoi risolvere
2. Associa gli adottatori precoci
3. Proponi la soluzione
4. Vendi prima di produrre agli adottatori precoci ma minima soluzione vendibile
5. Produci un prototipo molto semplice con le caratteristiche principali
6. Consegnalo agli adottatori precoci e raccogli feedback
7. Migliora il tuo prototipo
Se vuoi approfondire questi aspetti nel dettaglio, trovi tutto nella mia guida:
“SUCCESSO PROTEZIONE LEGALE”.
Ecco il link diretto: http://successoprotezionelegale.it/manuale-successo-protezione-legale/
170 pagine di contenuti, metodi e strategie pratiche.
Trovi anche i principi per creare una community.
Spero di esserti stato di aiuto.
A presto,
Marco.
Salve marco io sono un ragazzo di 49 anni e nella vita faccio il meccanico giorni fa mi e venuta un idea ma essendo fuori dal mondo delle invenzioni non saprei come partire x la mia idea .
ti spiego sono a zero ho solo un idea che credo sia molto efficace ,se gentilmente mi puoi indirizzare x realizzare questa idea messa li da tempo ma ho sempre paura di parlarne con amici.
ti ringrazio x il tempo dedicato a me
Ciao Alessandro!
Se il tuo obiettivo è presentare la tua protezione legale al miglior acquirente, in qualsiasi settore operi, allora i risultati si misurano in vendite e profitti.
Da questo momento, ci concentriamo unicamente sui risultati reali, tangibili e misurabili, prodotti grazie alla vendita preventiva della tua soluzione.
Vendite, trattative, partnership, fatturati, sono il vero obiettivo di qualunque inventore-imprenditore.
Proprio per questo, questi sono i 5 passi che devi completare:
1. Verifica il problema
2. Collegare il problema con un target
3. Proporre la soluzione al target
4. Vendere prima di produrre
5. Incassare soldi da cessioni, royalties o commercializzazione
Vanno fatti esattamente nella sequenza che ti ho indicato e ti permetterà di ridurre il rischio economico ed imprenditoriale sino al 70%.
Si esatto, 70% perchè il segreto è fare uno step alla volta e senza indebitarsi.
Salve Marco,
grazie per il post che mi porta a porre un quesito veloce. Alcuni anni fa l’azienda di cui sono dipendente mi ha chiesto di sviluppare il concept per un software ad utilizzo interno, dandomi alcune specifiche molto generiche. Questa attività è risultata nella presentazione di un’interfaccia grafica e nella stesura di varie specifiche tecniche. L’azienda ha poi deciso di non investire in questa direzione, io nel mio tempo libero però ho continuato a sviluppare l’idea e a raccogliere feedback da potenziali utenti, sempre molto positivi.
Ora avrei trovato un socio con cui sviluppare e lanciare il prodotto sul mercato, ma mi chiedo quali vincoli abbia per il fatto che l’idea è “nata” all’interno di un’azienda non mia e durante l’orario lavorativo svolto per essa, per quanto lo sviluppo sia stato poi in gran parte portato avanti nel mio tempo libero.
Pensavo di proporre un accordo in cambio di una licenza di utilizzo perpetua ed eventualmente una piccola quota della società, ma mi chiedo cosa potrei fare se si mettessero di traverso. Infrango la loro proprietà intellettuale se proseguo senza il loro benestare? Che limiti/possibilità ho?
Grazie in anticipo!
Ciao!
Come prima cosa, ti suggerisco di rivolgerti ad un legale specializzato perchè la tua situazione è molto delicata.
Posso solo darti il mio punto di vista, perchè ho vissuto un’esperienza simile nel settore automotive.
Per cui, secondo me il software che ti è stato commissionato e realizzato in seguito non rimane di tua proprietà.
Anche se da quello che ho capito, non avevate firmato nessun patto di “non concorrenza”.
Per diversi anni non potresti utilizzare nulla…
Ora, puoi certamente parlare con l’azienda ma a quel punto dovresti essere tu a farti firmare delle carte e raggiungere eventualmente accordi commerciali.
Ciao Marco,
Io avrei una domanda di questo tipo, siccome non riesco molto a chiarirmi le idee. Ho un idea su una potenziale App, solo che proprio non saprei come iniziare per vedere se è qualcosa che ha un potenziale o se invece non ha mercato. Come prima passo cosa dovrei fare?
Grazie in anticipo
Chiara
Ciao Chiara,
eccomi qui da te.
Ho riflettuto molto e proprio per questo mi sono preso qualche giorno in più prima di risponderti e darti indicazioni pratiche.
Quello che io farei, come primissima cosa è verificare il problema.
In generale serve per ridurre il rischio imprenditoriale ed economico, completare 5 passaggi.
Ecco quali sono i 5 passi che devi completare:
1. Verifica il problema
2. Collegare il problema con un target
3. Proporre la soluzione al target
4. Vendere prima di produrre
5. Incassare soldi da cessioni, royalties o commercializzazione
Passo 1: Verifica il problema
Le persone i professionisti che possiedono una protezione legale, commettono tutti lo stesso errore:
“si concentrano sulla soluzione che hanno immaginato,
si innamorano di un ipotetico prodotto che esiste solo nella loro testa e
non si accorgono che non stanno chiedendo a nessuno se
effettivamente riconoscerebbe mai un qualche valore in esso”
Per questo una regola del successo che avrei voluto conoscere quando cominciai a fare affari con le start up è:
“innamorati del problema, non della soluzione”
E’perfetta per orientarti verso l’unica direzione sensata:
“correggere via via le ipotesi di partenza fino a trovare
una combinazione oggettiva per la quale qualcuno
sia effettivamente interessato
a pagarti”
Il vero protagonista della tua applicazione è quindi il potenziale “cliente” a cui pensi di rivolgerti. Perché se ti concentri troppo sulla tua idea (ed è fin troppo spontaneo) senza pensare a chi quella soluzione dovrebbe utilizzarla, il progetto fallirá come dicono le impetuose statistiche.
Il 90% delle start up non produrranno nemmeno 1 euro!
Pertanto il punto di partenza è il problema, il bisogno da risolvere.
Se non c’è il problema, non c’è neanche la soluzione, e la start up non ha motivo di esistere.
Descrivi in cosa consiste il problema che vuoi andare a risolvere e come, quando e quanto spesso questo viene avvertito dal cliente.
Passo 2: Collegare un problema al target
Da chi è avvertito questo problema?
Chi sono i tuoi clienti coloro che pagherebbero per la tua soluzione?
Sono aziende o persone fisiche?
Coincidono con gli utilizzatori (coloro che usano la soluzione) oppure no?
E chi sono i tuoi influenzatori?
Individuare i possibili clienti, riunendoli in segmenti ovvero gruppi accomunabili da caratteristiche simili, ti permette di focalizzarti solo su un target di clienti e con un problema specifico.
L`ostacolo piú grande per fare soldi è pensare che devi avere tanti clienti diversi tra loro che puoi servire con esigenze distinte.
Niente di peggio per il tuo successo.
Non esiste mai un “cliente” generico, ma esiste uno specifico cliente ben identificabile (uomo, donna, giovane, adulto, con certe abitudini o stili di vita ben distinti.
A chi ci rivolgiamo per primi?
Si chiamano adottatori precoci (mi hai giá sentito citarli nei capitoli precedenti), e sono coloro che vogliono acquistare per primi la tua soluzione perché vogliono risolve ora questo problema che li affligge.
Piú avanti scoprirai chi sono esattamente e come riconoscerli.
Passo 3: Proporre la soluzione al target
Come rispondi a questo bisogno con la tua soluzione?
Dobbiamo chiarire come funziona per chi la usa (es. la tecnologia su cui si basa).
Qual`è il valore che proponi ai clienti?
In altre parole, come crei valore per loro e perché lo fai in un modo unico, diverso dai
tuoi concorrenti? Perché il cliente dovrebbe sceglie proprio te tra le alternative che ha
a disposizione?
Descrivi il tuo vantaggio competitivo (es. costo minore o servizio differenziato?)
Passo 4: Vendere prima di produrre
Per cui è addirittura possibile che qualcuno tiri fuori i soldi per un prodotto che non
esiste ancora?
Ovviamente è questo l`unico elemento che puó validare la tua rivendicazione.
Non rivolgendoti a multinazionali ma vendere la tua soluzione.
Non cercare soci.
Nemmeno qualche partner che produca per te.
Questa è la chiave del tuo successo.
Ecco un altro segreto per fare soldi dalla tua idea:
“si produce sul venduto e non si vende quello che si produce”
Molto spesso mi sento dire:
“Marco la mia idea e` diversa, non posso testarla prima di produrla”
Questa e` una grossa cazzata, semplicemente non sai come fare.
All`investitore interessa solo vedere quante vendite hai già fatto prima di entrare nel
suo ufficio. Cosí come al tuo potenziale socio o partner.
E se tu non sei capace di vendere?
In poche ore puoi testare la tua idea, semplicemente seguendo le mie istruzioni; il metodo che stai per scoprire e` pratico e funziona in tutti i settori e mercati e quindi anche tu riesci a vendere.
Sono in grado di trasferiti la conoscenza che ti serve al tuo progetto, evitandoti di commettere gli errori che fanno tutti gli inventori-imprenditori senza esperienza.
Rendendoti immediatamente autonomo nelle tue valutazioni, non sprechi denaro e soprattutto in questa fase non dipendi da nessuno.
Quando arrivi a questo punto, sei pronto per ricevere i tuoi soldi. Tanti soldi.
Raccogliere come prima cosa i soldi dai clienti non significa sostituire le altre forme di finanziamento quali bandi, business angel o crowndfounding, stai solo contribuendo a lanciare la tua nuova impresa senza rischi e aumentando il valore economico della
stessa.
Seguendo la strada di finanziarsi da soli, puoi crescere di 10 volte in un anno e senza
condividere quote o fare debiti inutili.
Passo 5: Incassare soldi
E’ naturale che l`investitore, un finanziatore o l`azienda a cui proponi la tua soluzione è disposta a darti i suoi soldi quando il business è scalabile e consolidato.
Per prima cosa, se dimostri che sei in grado di auto-finanziarti, significa che puoi concentrarti sui bisogni dei clienti, anzichè sugli investitori.
Spesso, infatti, chi detiene un’idea, è in cerca di finanziamenti e si impegna solo a trovare il modo per attrarre gli investitori, perdendo di vista il mercato (unico giudice indiscusso) fondamentale per il successo della tua protezione.
Finanziandoti da sola, puoi dedicarti senza distrazioni allo sviluppo del “prodotto di prova” da proporre ai potenziali clienti, creando così una base più affidabile di successo per il tuo business.
Un altro aspetto fondamentale è che la scarsità di capitale disponibile ti costringe a stabilire dei limiti e confini utili per risolvere i problemi. Avere pochi soldi a disposizione ti porta a pensare in maniera creativa, a scegliere le opzioni più vantaggiose e a prendere le decisioni in tempi più brevi.
In questo modo viene a crearsi una cultura orientata a risolvere i problemi, che sarà utile anche in futuro, una volta superata la fase iniziale.
Inoltre, l’urgenza di “fare cassa” aumenta l’efficienza dell’intero progetto: non spenderai giornate preziose in decisioni e discorsi che è possibile rimandare perché ciò che conta è lavorare al prodotto, concentrarsi affinchè quest’ultimo risponda ai
bisogni del cliente.
In una situazione del genere, quindi, ci si focalizza sulle decisioni veramente urgenti, si impara a definire in maniera corretta le priorità.
Le chiavi per il tuo successo: orientamento al cliente, creatività, definizione delle priorità, efficienza, disciplina e responsabilità.
Ma come bisogna gestire più in concreto la tua soluzione per fare soldi?
Ti propongo alcuni consigli utili:
• non aspettare che il prodotto sia perfetto, è importante entrare nel mercato e proporre una “versione base” al pubblico
• dove possibile, concentrati all’inizio sulla vendita di servizi anzichè di prodotti, che presenta costi inferiori
• evita complicate strategie di posizionamento e focalizzati sulla scelta più semplice ovvero posizionati contro il leader di mercato
Potrebbe essere cosí anche per te?
Cinzia, ho cercato di racchiudere il massimo del contenuto in questa lunga email.
Come vedi non ho parlato della tua APP ma solo del metodo da seguire per testare un’idea, rischiando il meno tempo e soldi possibile.
Sempre un passo alla volta.
Ora, come proseguire?
Rileggi tutto con attenzione e fammi sapere cosa ne pensi.
Buongiorno,
espongo la situazione: la mia idea riguarda un’attività professionale innovativa collocabile nella macro-area dei “servizi”. Prima di avviare l’attività, vorrei proteggere l’idea poiché già in passato mi è capitato di concretizzare delle innovazioni e molti, nel giro di pochissimo tempo, hanno fatto propria l’idea.
Non che mi dispiaccia, tout court, poiché sta a indicare che l’idea è buona, ma ne vorrei trarre profitto.
La domanda è: come mi consiglia di muovermi?
Grazie mille
Barbara
Ciao Barbara,
ecco i 5 passi che ti suggerisco di seguire:
1. Verifica il problema
2. Collegare il problema con un target
3. Proporre la soluzione al target
4. Vendere prima di produrre
5. Incassare soldi da cessioni, royalties o commercializzazione
Come vedi non ho parlato di protezione perchè se l’idea ha un riscontro commerciale, allora vale la pena di brevettarla.
In caso contrario, no.
E se poi te la rubano?
Evidentemente era facilmente copiabile.
Però Barbara, ci sono cose che non possono essere copiate.
Vuoi qualche esempio?
Facebook, Ferrari (intendo l’azienda automobilistica) e potrei proseguire ancora.
E vuoi sapere perchè?
Sono andati oltre il brevetto.
Facebook ha creato una community, e la community non può essere copiata.
Ferrari ha creato un brand (diverso dal marchio), e il brand non può essere copiato.
Ad ogni modo, sono tutte tecniche e strategie che svelo nel mio programma “Successo Protezione Legale”, trovi il link qui in basso:
http://successostartup.it/successo-protezione-legale/
Al tuo SUCCESSO!
Ciao Marco,
grazie per gli interessanti spunti di riflessione.
Mi sembra di poter dire che gli adottatori precoci potrebbero anche essere i partecipanti a un progetto di crowdfunding ad esempio su kickstarter. Sei d’accordo?
Ciao
Antonio
Ciao Antonio!
Esattamente…sei stato molto sensibile ed abile nel trovare la strada corretta.
E’ esattamente come dici te!
Gli adottatori precoci fanno parte della nostra community e quindi anche di un progetto di crowdfunding!