Ufficio brevetti: quello che l’EPO non ti dirà mai per proteggere il tuo Brevetto e farci Soldi

Il Report Annuale delle statistiche dell’ufficio brevetti in merito alle domande di brevetto ammesse dall’EPO E i numeri del trend positivo, dimostrano che la corsa alla protezione è il primo passo.

Nel dettaglio però non si evidenzia che non è servito a nulla all’inventore.

Quello che l’EPO non ti dice è come proteggere davvero il tuo brevetto e soprattutto come fare soldi.

Sin da piccoli abbiamo sentito a scuola le storie di inventori famosi come Tesla, Bell o Meucci in un mondo pronto a premiare l’inventiva con offerte in denaro da capogiro.

È quindi necessario (quasi obbligatorio) proteggersi dopo aver inventato qualcosa.
Ma devi sapere che il processo di protezione (brevetto, marchio o qualsiasi sia) non sono sottoposti a iter così rigorosi come sembrano: basta dimostrare che siano nuovi in qualche caratteristica.

Oggi vediamo come le statistiche fornite dall’EPO (ufficio brevetti europei) possono essere un grande inganno.

Per cui, quando spendiamo migliaia di euro per proteggerci in consulenze, traduzioni, tasse ecc… sappiamo semplicemente che nessuno dovrebbe rubarci quanto da noi creato ma non abbiamo nessuna certezza della loro efficacia commerciale.

Infatti, la maggior parte dei brevetti concessi, non serve a niente e non producono soldi.

Ma allora perché c’è la corsa a registrarli?

Per un motivo molto semplice quanto ripetitivo: qualcuno a spostato il nostro obbiettivo (che deve essere quello di fare soldi da un’idea) a proteggere l’idea. Un’ affare per chi concede i brevetti.

In questo articolo capirai che ottenere un brevetto non corrisponde a fare soldi.

Ecco perché i dati pubblicati dall’Ufficio Europeo dei brevetti sono come qualcosa da commemorare anche per l’Italia con un +4,3% dell’anno scorso. Ne è prova il fatto che la crescita si registra sia in settori di punta della ricerca, in cui l’Italia ha una lunga tradizione, come quelli collegati alla salute, farmaceutico, biotecnologie, biomedicale sia in altri campi delle ITC e della comunicazione digitale.

Insomma, l’anno 2017 ha portato i migliori risultati finora all’ufficio europeo dei brevetti. Se vuoi guardare anche tu questi numeri li trovi a questo link.

Per la prima volta nella storia dell’ufficio, oltre 160.000 brevetti sono stati concessi a inventori, università e imprese provenienti da tutto il mondo.

Ufficio brevetti

Queste statistiche e studi, dovrebbero servire a darci informazioni oggettive, dovrebbero stimolarci a decidere di proteggerci (visto che lo fanno tutti) ma non dovrebbero condizionarci dalle nostre impressioni.

La paura che ugualmente qualcuno possa copiarci l’idea.
La paura che il brevetto non produca nemmeno un euro da adesso in avanti.

Proprio per questo molte delle nostre percezioni sono smentite quando oggettivate da un numero alto e attendibile di altre idee che sono già state depositate prima della nostra. Ecco il perché delle statistiche dell’EPO.

Qualcuno potrà dirmi:

“Marco, allora come può essere diventata la procedura standard quello di tutelarsi prima di capire se ne vale davvero la pena?”

Prima di tutto, ottenere un brevetto non è la chiave per capire quanto vale, a chi proporlo per la vendita o chi contattare per farsi riconoscere delle royalty. Non è neanche la soluzione per produrselo da soli e commercializzarlo.

E non sei nemmeno sicuro che qualcuno possa copiarti.
In passato si dice che:

“Bastava colpire gli occhi per colpire il cervello”

Ed è esattamente quello che fanno gli illusionisti o i prestigiatori.
Ovvero usano la loro destrezza, la velocità dei gesti o dei trucchetti ingegnosi per farci vedere una realtà che di reale non ha proprio nulla.

La ricerca di anteriorità a tutti i costi

Se ti dicessi che la famosa ricerca di anteriorità dei brevetti, nella maggior parte dei casi non serve a nulla, pensi sia una fesseria?

Lo comprendo ma la concezione che ci sia qualche consulente, pagato, per verificare le concessioni precedenti e questo sia un metodo efficace per non incappare in sovrapposizioni di brevetti è ormai in discussione.

Fare queste ricerche non è sempre efficace e soprattutto non sempre ti aiuta a valorizzare la tua protezione.

Il ragionamento è molto semplice e logico.
Sottoponendo un gran numero di inventori a controlli preventivi si sarebbero potuti scartare i brevetti uguali, così da preservare gli interessi di chi è arrivato prima.

Ti voglio provocare, pensi che sia inutile questa procedura?
Certamente no.

Se il consulente che paghi profumatamente, ti dice che la tua idea è già stata brevettata, puoi evitare di andare avanti a sprecare soldi e tempo.

Assolutamente vero.

C’è però un’altra verità che nessuno ti dice.
Questa procedura, la ricerca di anteriorità, funziona se è fatta sul singolo inventore.
Seguimi con attenzione.

Se invece la estendiamo a milioni di altri inventori (tra cui le università, le multinazionali e i fondi di investimento) non si fa l’interesse del singolo.

Ecco perché il 90% dei brevetti (e tutte le protezioni legali) non valgono niente e non producono nemmeno soldi.

La ricerca di anteriorità è come sparare un cannone ad un moscerino.

Ma producono milioni e milioni di dollari in concessioni.
Infatti, leggendo le statistiche ufficiali possiamo notare che:

• Aumentano le richieste di tutela all’EPO
• Aumentano le concessioni
• Si riducono le opposizioni di protezioni non concesse o contestate

Ufficio brevetti

Come sai, la procedura per ottenere una protezione è costosa per l’inventore.
E per paura di sbagliare la prassi, ti affidi a consulenti legali o società specializzate con la conseguente dipendenza a questi professionisti.

Oggi la richiesta di tutela di un’idea è sempre in crescita in tutto il mondo ma, nonostante tutto la mortalità stessa dei brevetti (cioè che non producono soldi) è rimasta la stessa negli anni.

A cosa è servita la procedura di ricerca di anteriorità?
A niente.

Così come appare evidente che i tuoi soldi spesi sino ad oggi per consulenze, traduzioni, bolli, tasse… non sono serviti a niente.

Eppure, la richiesta di protezioni legali aumenta.
Eppure, le concessioni aumentano.

È quello che in gergo definisco “over treatment” ovvero un eccesso di premura da parte del sistema brevetti.

Questo perché le notizie statistiche ufficiali possono essere distorte.
I media non fanno alcun tipo di selezione proprio perché non sono in grado di farla.

Per cui, l’EPO potrebbe rendere affascinante i dati e i numeri dell’anno precedente e darla a bere al pubblico anche se di utile non ha nulla per far fare soldi da un brevetto e nemmeno la garanzia che possa avere un reale valore per il mercato.

Quindi ritengo importante evitare ogni volta il “principio di autorità” anche se gli esperti sul campo sono spesso più autorevoli, per via dell’esperienza ma questo non significa che sia necessariamente vera in assoluto quello che diffondono.

Quale cattivo consiglio ho visto altri dare sui brevetti?

Sento molto spesso annunci da bar da parte dei consulenti brevettuali:

“Proteggere un’invenzione è la prima cosa da fare per aumentare il valore economico”

Questa affermazione è totalmente una cazzata.

Come ti ho dimostrato, possedere un brevetto non è sinonimo di un assegno circolare da incassare.
A voler essere precisi, dovremo tutti affermare:

“Proteggere un’invenzione potrebbe essere necessario ma solo se ne vale la pena”

Può essere che l’EPO dia informazioni formalmente scorrette?
Probabilmente per incentivare a proteggersi o convincere gli ultimi dubbiosi.

Ovviamente televisioni, tv ed internet gli vanno dietro perché considerano autorevoli (giustamente) la fonte.

Senti spesso gonfiare le notizie? Che cosa significa e in che modo ti influenza?

Io la definisco “sindrome dalla statistica singola” cioè generalizzare, enfatizzare un trend in base a dei risultati numerici.

Le speculazioni del sistema brevetti e i soldi degli inventori

Il mercato delle protezioni legali, come ho già affermato, è uno dei business più redditizi del mondo. Sono coinvolti Stati, politica, multinazionali e tutta una serie di consulenti e aziende specializzate del settore.

Migliaia di posti di lavoro.

Abbiamo casi di prepotenti multinazionali nel settore farmaceutico, alimentare che sono come una piovra da lunghi tentacoli.

Big company che decidono cosa diventa un cibo e chi lo dovrà mangiare.
Aziende che producono farmaci solo per malattie redditizie.

Con i loro imbrogli, condizionano l’intero sistema brevetti con la complicità di chi li concede.

Voglio essere chiaro, è naturale che un’azienda voglia proteggere le proprie invenzioni per farci soldi ma farli, riuscendo ad approfittarsi dei piccoli inventori è un reato.

Hai mai sentito di brevetti rubati?
Hai mai sentito di inventori che sono stati portati in tribunale?
Ti è successo di proporre la tua invenzione, senza ricevere nemmeno una risposta?

Proprio per questo sono convinto che le truffe e i raggiri debbano essere riferiti e spiegati.

Le statistiche dell’ufficio brevetti influenzano le nostre opinioni, facendo passare l’idea che proteggere un’invenzione corrisponde ad avere un conto in banca milionario.

Come hai capito, il sistema brevetti è un business multimiliardario.
Il 90% delle rivendicazioni concesse sono del tutto inutili al mondo: sono solo la risposta commerciale alla percezione di un’esigenza (proteggersi a tutti i costi) per chi riesce a fornire una soluzione (rivendicazione).

Gli inventori sono le vittime di questo sistema e sono parte di un ingranaggio.

Questo conviene a chi concede i brevetti che più ne vengono permessi (pagando all’inizio) e più rendite passive ci saranno (i rinnovi annuali e le tasse). Un business perfetto.

Quale migliore alleato per il sistema brevetti se non l’inventore?

Per cui, possiamo fidarci delle statistiche dell’ufficio brevetti e dei loro euforici report se questi enti fanno parte e comandano il sistema?

Ti fideresti un dipendente di banca che vende titoli azionari del proprio istituto e che guadagna delle commissioni extra sulla tua vendita?

Forse no.

I titoli potrebbero essere anche interessanti ma probabilmente, avresti un’opinione perlomeno dubbiosa.

Proprio per questo, analizzando per bene le statistiche (il 90% dei brevetti concessi sono inutili) vediamo che le concessioni fatte hanno delle controindicazioni pericolose.

Se tutto questo è vero, perché vengono concessi?
Perché sono stati autorizzati?
Non ti pare inquietante tutto ciò?

Che la concessione, oltre che di inefficacia commerciale, sia anche poco utile in caso di plagio è imbarazzante.

Molti inventori hanno ricevuto denunce d’imitazione da big company che si sentivano danneggiate nel loro business o nella loro immagine.

Chiamo queste azioni orribili come: “denuncia strategica contro la partecipazione dell’inventore”

Una vera e propria intimidazione legale.

L’informazione ai nostri giorni è disponibile per tutti ma non puoi mettere la mano sul fuoco che tutte le statistiche e gli studi che leggiamo siano veri e soprattutto leali.

Ricorda, il mercato è redditizio quando ci sono dei clienti che pagano in 2 fasi:

1. Per ottenere qualcosa
2. Per mantenerla nel tempo

Per tanto il business dei brevetti è fuori controllo.
Non segue regole o i tuoi interessi ma ha lo scopo di farti spostare la tua attenzione dalla promessa di una protezione a prova di bomba a quello che dovrebbe essere il tuo scopo: essere premiato in denaro per la tua invenzione.

Ecco perché si cerca di manipolare l’opinione pubblica; ha lo scopo di abbassare i sospetti infondendo fiducia negli inventori.

Quale migliore stratagemma se non divulgare trend sempre in crescita sul mondo delle protezioni?

È il classico caso in cui le lobby riescono a suggestionare non solo gli inventori ma anche tutto il sistema.

Per capire se i numeri lanciati da enti autorevoli sono davvero utili all’inventore non basta essere l’EPO, né una prova di un trend. Ci vogliono determinati requisiti:

1. Verificare l’efficacia dei brevetti concessi dal punto di vista commerciale
2. Dimostrare che la concessione ricevuta abbia realmente aumentato il valore economico dell’invenzione
3. Che con il brevetto, le aziende mi apriranno le porte per fare business insieme
4. Che con il brevetto è più facile venderlo o farsi riconoscere delle royalty

Un metodo abbastanza semplice è quello di vedere quanti inventori, dopo aver ricevuto un brevetto, hanno fatto soldi.

E a questo che serve leggere un trend.
Ma sai già che il 90% delle protezioni legali, muoiono senza che nessuno se ne accorga.

Così ci raggirano e ci trasformano in clienti per anni e anni…

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